La Regione eroga finanziamenti ai comuni per la realizzazione di piani personalizzati che prevedano interventi socio-assistenziali a favore di bambini, giovani, adulti e anziani con disabilità grave, finalizzati allo sviluppo della piena potenzialità della persona, al sostegno alle cure familiari ed alla piena integrazione nella famiglia, nella scuola e nella società.
I piani personalizzati potranno prevedere, in particolare, i seguenti servizi:
– servizio educativo (non previsto per gli ultrasessantacinquenni);
– assistenza personale e/o domiciliare (per assistenza personale s’intende l’assistenza alla persona, mentre quella domiciliare è riferita alla cura degli ambienti di vita della stessa persona);
– accoglienza presso centri diurni autorizzati, limitatamente al pagamento della quota sociale;
– soggiorno presso strutture sociali e sociosanitarie e residenze sanitarie assistenziali autorizzate, per non più di 30 giorni nell’arco di un anno e limitatamente al pagamento della quota sociale;
– attività sportive e/o di socializzazione (non previste per gli ultrasessantacinquenni).
I comuni possono gestire gli interventi in forma diretta, fornendo loro il servizio ai beneficiari, o in forma indiretta, prevedendo che sia il beneficiario o la persona incaricata a stipulare il contratto con gli operatori che erogano il servizio, i quali non potranno essere parenti conviventi né persone incluse tra le categorie elencate all’art. 433 del Codice civile (fanno eccezione le sole situazioni particolari per cui è stata autorizzata una deroga dalla Direzione generale delle Politiche sociali, come previsto dalle delibere n. 45/18 del 21 dicembre 2010 e n. 3/23 del 31 gennaio 2014, consultabili dalla sezione Normativa). Nel secondo caso, le pezze giustificative delle spese sostenute dovranno essere consegnate al Comune.
L’Ente predispone il piano in collaborazione con la famiglia dell’interessato e, se necessario, con i servizi sanitari, sulla base di apposite schede di valutazione:
– la “scheda salute”, relativa alla valutazione della situazione della persona con disabilità (sensi e linguaggio, esecuzione delle attività quotidiane, vita di relazione). La scheda deve essere compilata e firmata dal medico di medicina generale, da un pediatra di libera scelta oppure da altro medico di una struttura pubblica o convenzionato, che abbia in cura il destinatario del piano. Per coloro che hanno già usufruito di un piano personalizzato nell’ambito del programma annuale precedente e le cui condizioni di salute non sono cambiate, non è necessario compilare una nuova scheda;
– la “scheda sociale”, relativa alle ulteriori informazioni necessarie per la predisposizione del piano personalizzato (età, servizi fruiti, carico assistenziale familiare, particolari situazioni di disagio …). Questa scheda deve essere compilata dall’assistente sociale e firmata da quest’ultimo, dal dirigente comunale delle politiche sociali e dal destinatario del piano o da un’altra persona incaricata (vedi voce “documentazione”).
In base alle informazioni riportate nelle due schede, il Comune attribuirà al piano personalizzato un punteggio, necessario per individuare l’entità massima del finanziamento concedibile. Successivamente, l’Ente determinerà l’importo che potrà essere effettivamente assegnato in base al reddito Isee dell’interessato; per i redditi annui non superiori ai 9 mila euro l’importo massimo concedibile non subirà alcuna decurtazione.
I comuni devono presentare alla Direzione generale delle politiche sociali le richieste di finanziamento per i piani personalizzati attivati.
Il competente Servizio della Direzione generale verifica la documentazione presentata e, in caso di esito positivo, approva i piani attivati, disponendone il finanziamento al Comune di residenza del beneficiario, anche nel caso in cui l’istruttoria del piano sia stata effettuata da altro Ente, quale il Comune in cui il beneficiario è domiciliato.
Il saldo del finanziamento complessivo concesso viene erogato ai comuni sulla base della certificazione delle economie residue dei programmi precedenti, approvata con determinazione del dirigente competente e trasmessa all’Assessorato.
Chi può presentare la domanda
– bambini, giovani, adulti e anziani con disabilità grave;
– comuni della Sardegna
Cosa serve per poter partecipare
Possono usufruire dei piani personalizzati le persone residenti in Sardegna, in possesso della certificazione attestante la disabilità grave rilasciata dall’Inps o, in caso di sindrome di Down, dal medico di base (vedi, in normativa, l’art. 3, comma 3 della legge n. 104/1992). Tale certificazione è richiesta anche per i bambini da 0 a 3 anni.
Termini
Le persone interessate devono presentare la domanda di predisposizione del piano personalizzato entro il termine indicato dal Comune di residenza.
Quale documentazione presentare
La persona disabile interessata (oppure, per suo conto, la persona delegata, il tutore, il titolare della patria potestà o l’amministratore di sostegno) deve richiedere la predisposizione del piano personalizzato al Comune di residenza, presentando i seguenti documenti:
– ultima dichiarazione Isee dell’interessato;
– autocertificazione sulla capacità economica del destinatario del piano, firmata da quest’ultimo o dalla persona incaricata;
– certificazione attestante la disabilità, se non ancora in possesso del Comune.
Costi
Gli eventuali costi per la compilazione della scheda salute da parte del medico sono a carico del richiedente.
Note
In base alla nuova normativa Isee, i redditi sono determinati con riferimento al nucleo familiare del richiedente, costituito dai componenti della famiglia anagrafica alla data di presentazione della dichiarazione sostitutiva unica – DSU (vedi, in normativa, l’art. 3 del DPCM n. 159/2013).
Dove rivolgersi
Ufficio: Per le persone con grave disabilità: SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE DI RESIDENZA