Tutte le domande (e risposte) frequenti sulla Talassemia.
Il midollo osseo, o sangue midollare, è un fluido contenuto in alcune ossa del nostro corpo, ricco di Cellule Staminali Emopoietiche (CSE) che hanno il compito di produrre i globuli rossi, i bianchi e le piastrine che troviamo nel sangue circolante. Il midollo osseo non è midollo spinale e viene prelevato dalle ossa piatte del bacino (creste iliache) di un donatore, solo in caso di totale compatibilità con un malato in attesa di trapianto. Le CSE si trovano abitualmente in scarsa quantità nel sangue periferico, ma attraverso la somministrazione al donatore di farmaci chiamati “fattori di crescita” possono essere raccolte mediante aferesi (paragonabili alla donazione di piastrine). A partire dal 2005 tale procedura, da anni già utilizzata in caso di autotrapianto e di trapianto da donatore familiare, è utilizzabile anche per il donatore volontario.
Le cellule staminali presenti nel sangue midollare permettono la cura di gravi malattie, quali leucemie, talassemie, immunodeficienze congenite e alcuni tumori solidi. In Italia circa 1000 persone ogni anno, di cui quasi la metà bambini, potrebbero trovare beneficio da una donazione di cellule staminali a cui, in molti casi, non vi è alternativa per continuare a vivere. Il donatore può essere cercato tra i fratelli o le sorelle del paziente ma la compatibilità tra due fratelli, statisticamente, si verifica 1 volta su 4. Sempre più spesso, poiché aumentano le richieste e diminuisce la numerosità delle famiglie, è necessario ricercare donatori volontari disponibili disponibili al prelievo di sangue midollare o CSE periferiche.
Il sangue contenente CSE prelevato dal donatore viene somministrato al paziente mediante trasfusione. Il paziente in attesa del trapianto viene sottoposto a terapie volte a distruggere le sue cellule malate. In un periodo variabile tra una e due settimane dopo il trapianto, le nuove cellule staminali cominciano a produrre alcuni globuli bianchi e successivamente anche le altre componenti del sangue.
Qualunque individuo di età compresa tra i 18 (per motivi legali) ed i 40 anni, che abbia un peso corporeo superiore ai 50 kg (per motivi medici), può essere un donatore di sangue midollare (ed eventualmente di CSE periferiche) purché non sia affetto da malattie del sangue, degli organi vitali o da gravi forme infettive (AIDS, epatite, ecc.).
Per diventare donatori di sangue midollare è necessario sottoporsi al prelievo di un campione di sangue periferico (come per una normale analisi) presso uno dei Centri Prelievo autorizzati. I risultati dell’analisi tessutale effettuata sul sangue vengono inseriti nell’archivio del Registro Italiano dei Donatori di Midollo Osseo e vengono consultati alla ricerca di una prima compatibilità con il paziente. Se questa si verifica i donatori individuati saranno chiamati ad ulteriori prelievi di sangue, per individuare quello con la massima compatibilità. Mediamente 1/300 donatori iscritti arriva alla donazione. A questo punto entra in gioco la “serietà” del donatore: infatti l’adesione iniziale firmata in corrispondenza del primo prelievo non ha valore impegnativo, e fino all’ultimo momento il potenziale donatore può ritirarsi (con quali conseguenze, per tutti coloro che si sono impegnati sul programma e per il paziente stesso, è facile immaginare). Tutto ciò rende chiaro che il donatore di midollo osseo è un donatore ”speciale”, che offre la propria disponibilità a sottoporsi al prelievo nel raro caso di compatibilità con un paziente. La sua disponibilità, gratuita ed anonima, non ha limiti geografici: viene infatti a far parte dell’insieme dei donatori di tutto il mondo. La disponibilità del donatore iscritto resta valida fino ai 55 anni, al raggiungimento dei quali si viene depennati automaticamente dal Registro, per essere reclutati eventualmente per collaborare a iniziative promozionali.
Accertata la compatibilità con un ricevente, inizia per il donatore la fase preparatoria al prelievo di sangue midollare, che avverrà nel in un centro ospedaliero regionale autorizzato, in anestesia generale o locale, con un intervento della durata media di 45 minuti. Dalle ossa del bacino viene prelevata una quantità di sangue midollare variabile in funzione dell’età e del peso del ricevente (mediamente 1000 ml). Al donatore residua un dolore nella zona del prelievo, destinato a sparire in alcuni giorni. Nel caso il donatore sia richiesto ed acconsenta al prelievo di CSE da sangue periferico, effettuerà la somministrazione del fattore di crescita a cura del centro donatori che lo ha in carico e l’aferesi presso il più vicino centro trasfusionale autorizzato. Il sangue (midollare o periferico) prelevato si riforma nell’arco di due settimane circa, riportando quindi il donatore nella situazione di partenza, senza alcuna menomazione. Una legge che tutela il donatore Grazie all’interessamento di ADMO, dopo anni di iter parlamentare, nel 2001 è stata approvata la Legge n. 52 del 6 marzo per il riconoscimento del Registro nazionale italiano dei donatori di midollo osseo. La legge prevede permessi retribuiti per l’espletamento di tutti gli esami relativi alla donazione e tutela la figura del donatore in tutti i suoi aspetti, compreso quello assicurativo.